Insiste il dito annichilito sul tasto

in una nota sempre sbagliata

eppure disumanamente giusta

al di là di ogni esempio azzeccata

Una nota fino a che sangue è il dito

e poi si azzoppa in uno sbagliato

movimento di trillo

al di là di ogni esempio

tuttavia riazzeccato

Un'infinita, irraggiante da tutto, offerta

arriva su quella nota, su quel dito

innervosito, anzi da tempo annichilito,

che vuol farsene carico, dar credito

a un possibile universale spartito

riversare da un nastro registrato

a un altro

non meno mitico instrumento

Un indirizzo o una dichiarazione di mittente

come becco di picchio insistito

è in quel dito che batte l'offerta

sua-unica, da-nulla, che nulla alletta

e che scavando per sempre in quel tasto

e sbagliando sempre, nella deserta

realtà che per altro come mattina s'affina,

la sua ostinazione contro ogni perchè,

il suo per chi per che non mai esauribile

né esistibile assesta, indovina

 

Ascoltando dal prato - Andrea Zanzotto, Idioma, Mondadori, 1986

 

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